24.5.09

maggio duemilaotto

"coi pensieri
scende
coi pensieri
scende
coi pensieri
sui pensieri
scende

la neve."
20.5.09

gennaio duemilaotto

"giorni di gioia su una giostra in gioventù."

"s'arrende il saggio salendo al salice sapiente."

"fragili frastuoni frastornano il frate."

"orride ore ad origliare l'orgoglio."

"mira e mitiga il mito misogino."

settembre duemilasette

"moltitudine
di 
corpi
che
solfeggiano
suoni
stellati."

maggio duemilasette

"è notte.
tristi sussulti
riecheggiano melanconici
nell'orchestra
dei miei pensieri."

febbraio duemilasette

"acrobata claudicante, in bilico sul filo di una pacata, dolce, noiosa e comunque confortevole apatia.
ecco come mi sento.
eccovi svelato il mio intimo cuore.
attendo, silenziosa come il perlaceo riflesso lunare sulla neve, una folle passione delirante che mi travolga come uno spasmo le membra, senza pietà, senza respiro, senza.
finire i miei giorni in un passionale delirio interiore, in attesa, sotto la tempesta di neve, senza luce, senza luna, senza.
tutto ciò che concede la brama d'amore."

settembre duemilasei

"ricordi:
di pelle vellutata, di baci di rugiada, di tocchi ovattati, di occhi estasiati, quei corpi devastati da un terremoto il cui cuore è l'epicentro, forse.
l'energia vitale si sprigiona in tremiti scattosi, in scatti nervosi, in nervi ormai stremati...
e ti senti così terribilmente vicino alla morte, sul filo di seta che separa ciò che sei da ciò che non sarai.
mai.
più.
unica testimone quella lacrima acida amara e un po' salata che lascia sul volto un'indelebile cicatrice della tua estasiante felicità."

giugno duemilasei

"è così sottile il confine tra vita e morte, così sottile il confine tra salvezza e follia, il confine tra profumo ed oblio.
nasci e dondola, danza, fluttua, volteggia, soffri, ridi, urla, canta su quell'argenteo confine che, una volta varcato, ti conduce tra le paterne braccia del nero eterno.
imapara a volare in attesa del giorno in cui le tue ali non funzioneranno più.
e godi di ogni singola planata, di ogni campo di papaveri che vedrai, di ogni vento che ti griderà in faccia, di ogni nuvola che ti piangerà addosso, perchè domani potresti esser stanco di volare."

settembre duemilacinque

"cammino, tranquilla e sorridente, sopra un sentiero di vetri taglienti.
i miei piedi sono scalzi.
lo sbrilluccichio del sentiero è accecante e meraviglioso come un oceano di perline e pietruzze colorate ed io, bambola di pezza nel paese dei balocchi, saltello fischiettando.
osserva con più attenzione:
dagli occhi sgorgano lacrime silenziose, acquosi pensieri taciuti;
dai piedi fluiscono rigagnoli di vermiglio sangue, ferrosa linfa vitale.
ma io continuo a fluttuare, fluttuare...
la nonna diceva sempre che fischiare è da uomini, che le brave bambine non lo devono fare."

settembre duemilacinque

"ricorderò per sempre il netto e armonioso confine tra il verde delle foglie e l'azzurro del cielo, il modo in cui si contendono silenziosamente gli abbracci affettuosi del padre sole, cullati dal fratello vento in un soave canto di mille, teneri baci.
il fiore porpora è quasi un segno tangibile della sanguinosa battaglia combattuta tra miriadi di spade vegetali e l'immensa distesa celeste.
e tutto è vivo.
e la battaglia procede infinita nel fantastico cosmo quotidiano ed eterno.
così.
per sempre."

settembre duemilacinque

"onde di mercurio iracondo si infrangono su scogliere di impassibile titanio.
non vi è sangue violento che pulsi, non vi è fuoco solare che bruci.
mercurio è mare, è sangue.
titanio è cuore, è sole.
tutto ormai è argenteo, perfettamente tagliente...
tutto ormai è ghiacciato, perfettamente immobile.
respira il gelido vento con le sue mille lame di cristallo.
e nasci, e vivi, e plana attraverso pulsanti passioni, e affoga in viscerali disperazioni.
troverai le tue risposte nel silenzio di un maestoso tramonto che ti urla in faccia i suoi vivi colori.
ciò che è perdonato non è dimenticato: la scogliera è ancora alle tue spalle..."

settembre duemilacinque

"il cuore è un deserto di corvina sabbia in una notte con una sola, timida stella.
ho provato così tante emozioni da sentirmi stremata dalla vita.
sono una luna che, dall'alto della sua mutevole bellezza, ormai stanca di spiare le creature stupidamente meravigliose della terra, si volta sdegnata mostrando i suoi profili ironici prima e la sua nuda scura schiena infine.
hobisogno di un sonno strabordante di sogni e di una vita priva di incubi."
18.5.09

into the wild


17.5.09

Hello, I love you, could you tell me your name...

beh, che dire, ci riproviamo...
sabas
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